Gli italiani sono ancora poco assicurati
Venerdì, 10 Giugno 2016
Lo conferma l’Aiba Solo il 25% di chi ha la polizza Rc auto copre anche la propria casa Il 3% pensa agli infortuni.
Gli italiani sono sottoassicurati. Lo si sa da tempo e il confronto con gli europei e soprattutto i paesi anglosassoni parla chiaro. Si pensa a comprare una polizza in via obbligata quando si compra l’auto, ma non c’è abbastanza consapevolezza dell’importanza delle coperture offerte dalle compagnie. Insomma si utilizzano ancora poco come emerge anche da l’analisi condotta da Aiba sui possessori di almeno una polizza Rc Auto. Ben il 56% dei possessori di polizze di responsabilità civile sull’autoveicolo non ha altra polizza in famiglia.
Nonostante in Italia oltre il 70% della popolazione viva in casa di proprietà, solo il 25,9% del panel analizzato ha pensato di sottoscrivere un contratto per la protezione della propria casa (multirischi). In uno dei paesi con la popolazione più longeva del mondo solo il 15,6% di chi ha un’auto ha pensato alla vecchia con una polizza vita di previdenza integrativa; il 10% possiede un’altra polizza Rc per il veicolo a due ruote e solo il 7% si copre dal rischio infortunio da circolazione. Si scende al 3% per i contratti malattia e infortuni e si va a zero per le altre polizze.
La colpa non è tutta dei consumatori. Certamente anche il mondo assicurativo dovrebbe fare la propria parte. Pare molto strano che non funzionino le tecniche di cross selling. È più probabile che non ci sia ancora una reale volontà di sviluppare altri settori, magari facendo educazione finanziaria tramite i propri agenti. Meglio dedicarsi a rubare quote di mercato sull’auto visto che negli ultimi anni, grazie alla diminuzione dei sinistri e a combined ratio molto bassi, la Rc è risultata la gallina dalle uova d’oro. Non è un segreto, infatti, che i premi auto si siano mossi con poca intensità e velocità al ribasso, consentendo ai gruppi assicurativi di realizzare ampi margini.
Secondo Aiba però c’è anche un altro motivo per cui sono poco diffuse le polizze. «I contratti sono ancora poco leggibili e le numerosissime esclusioni scoraggiano - spiega Carlo Marietti Andreani –. E proprio per migliorare la situazione ci stiamo muovendo con le associazioni dei consumatori, gli agenti assicurativi (Sna e AnapaUnapass) e i rappresentanti delle compagnie per discutere con l’Ivass il nuovo identikit della nuova “nota informativa” semplificata delle polizze danni, che va consegnata al cliente prima di stipulare la polizza, per consentire una scelta consapevole. Vorremmo che si arrivasse a un documento realmente utile che non sia, come ora,una mera copia del contratto con oltre cento pagine da leggere». Con poche parole chiave e usando un linguaggio più semplice e maggiormente standardizzato, si potrebbe favorire la comparabilità dei prodotti. Proprio nei giorni scorsi in un incontro con i rappresentanti di categoria Ivass (l’Authority delle assicurazioni) ha discusso altre possibili semplificazioni per facilitare i rapporti tra operatori e consumatori e ridurre i costi della regolamentazione (ad esempio casi in cui non è necessario consegnare la nota informativa perché la polizza è disegnata sulle specifiche esigenze dell’azienda cliente ovvero modalità di consegna alternative alla carta quali l’email o una pagina del sito web dell’impresa di assicurazione dedicata a ciascun cliente). Il prossimo passo sarà la definizione della nuova nota informativa e del relativo schema di regolamento che sarà sottoposto alla pubblica consultazione.
FONTE: Sole 24 Ore